Passin passetto, come diceva mia nonna Amalia, sono cinquanta. Tanti, pochi? Che importa? L'importante è il cammino.
Stamani sono stato alla Camera dei Deputati per un convegno, molto interessante peraltro. All'uscita, a pochi metri dall'ingresso di Palazzo Montecitorio, mi trovo davanti due persone che mi apostrofano con un "A Onorevole, bella la vita eh ?!?" accompagnando la cosa con una duplice risatina di evidente scherno, molto, molto spiacevole.
Non so chi fossero - ovviamente - e non sono un parlamentare (di molti dei quali farei fatica a difendere o giustificarne l'operato, persino tra quelli della parte politica che ho votato).
Però l'esperienza di poche ore fa è stata brutta assai, perché temo che per un non-parlamentare come me, che ci rimane malissimo, ce ne siano altri che parlamentari invece sono che non darebbero alla cosa alcun peso. E non si porrebbero alcuna domanda.
Ho sempre avuto una passione per le cose che arrivano dal mare e si accumulano sulla spiaggia. C'è tutto un mondo, fatto di pezzi di plastica, rottami, legni, reti da pesca e lenze. Ogni pezzetto potrebbe raccontare una storia, magari vecchia di decenni.
Mancavo da Napoli da un anno esatto, ci sono tornato per una toccata e fuga. Sono arrivato in treno, come la volta pecedente, trovando finalmente la Stazione Centrale con i lavori quasi finiti.
Ho preso un taxi anziché arrivare a piedi a Largo San Marcellino come avrei voluto, ma diluviava.
Per arrivare a destinazione, il tassinaro ha fatto un giro che nemmeno fossi stato giapponese avrei meritato. Però nel frattempo parlava e si lamentava e volevo sentire e vedere: il tratto da 5 euro è diventato di 10, ma va bene lo stesso.
Napoli è sempre bellissima ed il passaggio in taxi per i vicoli me lo ha confermato - se mai ce ne fosse stato bisogno - ancora una volta. Nonostante la pioggia battente, ho visto molti turisti in giro e la cosa mi fa molto piacere. Bene per Napoli che ne arrivino ancora, che ne arrivino di più.
Quello che non va bene per niente, che non è cambiato per niente, è la sensazione di fastidio che ho provato un anno fa ed ho riprovato ieri nel vedere più della metà di moto e scooter guidati da conducenti senza casco. E' una sorta di sfregio alle regole ed alla legalità che trovo francamente insopportabile, quasi un insulto. Non ci sono scuse per chi non idossa il casco, non ci sono scuse per chi non fa rispettare la legge.
Ora Napoli ha un nuovo sindaco, un (ex) magistrato, un uomo di legge. Voglio proprio vedere se e come riuscirà a far mettere e tenere il casco ai napoletani che vanno in moto. Se non lo farà, se non ci proverà in ogni modo, se non ci riuscirà, il resto saranno chiacchiere.
Oggi alle 06:45 ho compiuto quarantanove anni, già... -1 ai cinquanta.
Come tradizione da molti anni, festeggerò il mio compleanno con una giornata di lavoro euforico e forsennato (a me prende così...) e poi me ne andrò a cena ad un buon giapponese con moglie e figli.
I festeggiamenti con gli amici, e relative candeline, li farò in giardino con una mega-festa appena il tempo si sarà stabilizzato. Siete tutti invitati sin da ora,
Già non le amavo, le cornacchie, uno degli uccelli più brutti che conosco. Da tre-quattro giorni ho cominciato ad odiarle, da quando - alle prime luci del'alba - hanno cominciato a svolazzare tra il tetto di casa e gli alberi del giardino.
Un gracchiare intenso, ripetuto (non si capisce se amoreggiano o battibeccano) ben più intenso e sgradevole di qualsiasi sveglia.
La puntata di Report di ieri sera non mi è piaciuta. Il tema era "Il prodotto sei tu" e riguardava web e social network.
La puntata di Report non mi è piaciuta, ma è da tempo che Report non mi piace più. Il meccanismo è ormai sempre lo stesso: partire da una tesi (se ne scelga una a piacere) e costruire servizi, interviste e documenti a dimostrazione della tesi stessa. Non mi interessa se la tesi è vicina o meno alle mie opinioni, è il metodo che contesto.
E' un tipo di giornalismo che non mi piace ed il fatto che l'argomento della puntata di ieri fosse una materia che un po' conosco non ha fatto altro che darmi delle conferme che di "questo giornalismo" non c'è da fidarsi. Non è una bella cosa, la sensazione è molto sgradevole.
Adoro il MAXXI, il museo delle arti del ventunesimo secolo, e mi piace andarci anche con i bimbi. Ora hanno aperto anche la mediateca e la caffetteria esterna, quella grande, piena di luce.
Il 17 marzo, giorno di festa, ci siamo andati nel pomeriggio, per vedere la mostra su Pistoletto. Interessante quello che abbiamo visto, meno piacevole quelo che abbiamo pagato alla nuova caffetteria per un toast.
Il toast è quello che vedete, un normale toast con prosciutto cotto e formaggio, lo scontrino - anche quello - lo vedete nella scansione. Ecco, la cosa che non torna, che è proprio fuori di ogni ragionevolezza per un comune toast al banco, anche un pochino bruciato a dirla tutta, è il costo di 5,00 Euro.
Ragionevole il cappuccino decaffeinato (quasi economico per essere a Roma), ragionevole il succo di frutta, irragionevole il toast.
Ieri avevo una riunione in Regione Lazio. Sono arrivato quaranta minuti prima e cinque minuti dopo l'orario previsto per l'inizio stavo ancora girando per trovare un parcheggio. Dopo altri dieci minuti trovavo finalmente un posto libero (credo l'ultimo) in mezzo alla Garbatella, quartiere che adoro ma che certo non è stato pensato immaginando l'esplosione dei "consumi" automobilistici dei nostri giorni.
Vicino alla Regione c'è un campo inutilizzato, grande quanto un campo di calcio o forse di più. Il parcheggiatore abusivo (con l'immancabile berretto da Capitano di Corvetta che lo legittima nella sua attività abusiva) mi ha detto testuale: "Dottò là nun se po' che ce stanno le sabbie mobbili". No credo mi prendesse per i fondelli e in effetti qalcosa del genere ricordo di averlo sentito anni fa.
Le sabbie mobili - ho pensato - a Roma non ci facciamo mancare proprio nulla.
Ho mancato le Olimpiadi di Roma del 1960 per un pelo, mi emoziona l'idea di vedere quelle del 2020.
Mi piacerebbe vedere e sentire Roma muoversi per realizzare un obbiettivo così bello. Ho letto dei progetti, nulla di faraonico, nulla di troppo "politico", molto di sostanza con un focus interessante sul recupero e la valorizzazione di quello che c'è prima che sulla costruzione di cose in più.
Per ora è solo un sogno. In cui però credere.