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un blog di Alessandro Nasini

Innovazione, innovatori, ma non saranno troppi?

Ho fatto ieri una rapida ricerca su Facebook. Il risultato: 408 gruppi che hanno nel nome il termine innovazione e 42 che contengono il termine innovatori. Caspita quanti, ma non saranno un po' troppi? Ho dedicato alcune ore a leggere manifesti programmatici e "statuti" rilevando un numero infinito di analogie, per non chiamarle ripetizioni, francamente preoccupante.

Mi viene da dire che la prima innovazione vera, la novità quasi assoluta, sarebbe un po' di coordinamento. Sopratutto in considerazione del futuro difficile, o almeno non roseo, che ci attende nei prossimi mesi o anni.

Capisco gli individualismi, capisco i distinguo, ma così si disperdono una enorme quantità di energie che invece potrebbero essere sfruttate in modo molto più produttivo.

Commenti (2) -

  • Alessandro Palestini

    10/02/2009 18:51:17 | Rispondi

    Interessante ricerca, ma quanti di questi gruppi trattano argomenti veri d'innovazione???
    L'innovazione prima di essere un prodotto tecnologico è uno stato mentale proattivo orientato o a capire cosa non va di un'organizzazione e quindi tramite l'innovazione a risolvere il problema o a soddisfare delle necessità della clientela.
    Quindi possiamo rifarci alla teria dell'innovazione in innovazione di prodotto (appunto per soddisfare le necessità della clientela) oppure all'innovazione organizzativa (spesso molto trascurata).
    Già capire cosa vogliono innovare questi gruppi non sarebbe una cosa banale

  • a.nasini

    10/02/2009 20:36:16 | Rispondi

    Alessandro,
    il punto è proprio che molti dei gruppi che ho enumerato, se non la maggior parte, trattano da "seriamente" a "molto seriamente" di innovazione e da varie prospettive.

    Non si limitano alla visone tecno-geek-modaiola ed hanno in moltissimi casi idee interessanti ed esperienza e si capisce bene cosa e come vogliono innovare. Il problema che troppi lo vogliono fare da primedonne e non da comprimari, cosa che porta al proliferare di una miriade di gruppuscoli con un futuro piuttosto incerto.

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