Lettura Abusiva Lire 10

un blog di Alessandro Nasini

2019: L'anno del ritorno (dei blog)

Leggevo qualche giorno che qualcuno vaticinava per il 2019 il ritorno dei blog. Un ritorno alla grande, addirittura. 
Come idea non mi dispiacerebbe, e lo dico da "primo dei colpevoli" quanto a latitanza nello scrivere sui miei, di blog.
Vedremo. E vedò se mi riuscirà, travolto da altri "luoghi" nei quali posto con frequenza e costanza (Facebook, ad esempio), di ridare un po' di vita alle mie cose.

Passata la festa, rimane la zucca.

Anche per quest'anno abbiamo archiviato la notte di Hallowen. A me come festa diverte, anche se non l'ho mai festeggiata.
Però per l'anno prossimo propongo una variante: le zucche verdi scure nostrane al posto di quelle arancioni. Perché quelle nostrane hanno un ottimo sapore ed possiamo farle al forno dopo la festa, mentre quelle arancioni sanno di poco o di nulla.

Fa caldo. Per noi uomini di più. Molto di più.

Oggi un amico su Facebbok si lamentava del fatto che noi uomini d'estate siamo discriminati, costretti a vestirci con capi pensati per tutto tranne che affrontare il caldo.

Concordo e sottoscrivo: sono anni che sogno di poter passare - come look estivo - a comode ed eleganti sahariane e scarpe da deserto.

Avete mai pensato a quanti strati di tessuto compongono il collo di una camicia da uomo? Velo dico io: almeno sei. Se poi aggiungiamo la cravatta, gli strati diventano ben 9.

Nove strati di tessuto, spesso con tre strati di materiale sintetico (il rinforzo del collo della camicia e l'anima della cravatta) stretti intorno al collo di noi poveri maschi. E dovremmo continuare a ragionare in modo sensato e voler bene alla nostra collega in canottierina di seta seduta allo stesso tavolo da riunioni?

Noi uomini non siamo così santi :-D

 

Addio Roma2024

E così, con motivazioni che ritengo insostenibili sotto ogni aspetto, arriva la notizia che la candidatura di Roma per le Olimpiadi del 2024 verrà ritirata.


Un altro sogno svanito, un'altra occasione di provare ad essere una città normale persa a tavolino.

Molte cose da aggiustare, per costruirne altre.

Primo giorno di vacanze. Vacanze mentali soprattutto, che userò per aggiustare parecchie cose (non solo in senso metaforico) e progettarne e costruirne molte altre.

Vacanze cominciate andando al mercato, arrivandoci con calma quasi a mezzogiorno. Ho comprato molta frutta a pochi euro e degli sgombri fantastici a 3 euro al kilo che deciderò tra poco se fare alla griglia o bolliti (e poi sott'olio). Per me è un lusso vero andare al mercato, prendermi il tempo per guardare i banchi, tornare indietro per delle albicocche già viste più belle delle successive, una lattuga con una forma che mi piaceva di più. Impiegare quasi due ore, scambiando una chiacchiera ed una battuta con ognuno dei banchi dove ho comprato qualcosa.

Il proprietario del banco del pesce - che ad agosto sarà aperto, evviva, posso tornarci per tutte le vacanze - mi ha raccontato tutto di due pesci che non avevo mai visto prima. Dove ho comprato delle spettacolari pannocchie da arrostire me ne hanno scontata una su 6, di loro iniziativa. Al banco della merceria ho comprato per 4 euro un set di aghi da calzolaio con i quali aggiusterò le mie scarpe da barca preferite da più di 15 anni, che la marca con l'albero ha follemente deciso di non produrre più.

Penso proprio che domani farò il calzolaio. Già so che sarà fantastico.

 

Lettura abusiva Lire 10

Da oggi, da ora, questo blog cambia nome il "Lettura abusiva Lire 10". Non chiedetemi perché. Dopo più di 40 anni, il dolore è come se fosse ieri.

Gabbiani a Roma

Vengo svegliato dai gabbiani alle 5:30 del mattino. Atterrano sul tetto di casa ed iniziano a vociare fragorosamente come fossero sul molo di Fiumicino. Credo fossero un paio.

Non ho mai amato i gabbiani, un non-amore che credo mi abbia trasmesso mio papà. "I gabbiani sono uccelli sporchi" diceva. Ed io ora ce li ho sul tetto. Speriamo sia stato solo un atterraggio casuale e non diventi un'abitudine.

Cinquanta tondi tondi

Passin passetto, come diceva mia nonna Amalia, sono cinquanta. Tanti, pochi? Che importa? L'importante è il cammino.

A Onorevole, bella la vita eh ?!?

Stamani sono stato alla Camera dei Deputati per un convegno, molto interessante peraltro. All'uscita, a pochi metri dall'ingresso di Palazzo Montecitorio, mi trovo davanti due persone che mi apostrofano con un "A Onorevole, bella la vita eh ?!?" accompagnando la cosa con una duplice risatina di evidente scherno, molto, molto spiacevole.

Non so chi fossero - ovviamente -  e non sono un parlamentare (di molti dei quali farei fatica a difendere o giustificarne l'operato, persino tra quelli della parte politica che ho votato).

Però l'esperienza di poche ore fa è stata brutta assai, perché temo che per un non-parlamentare come me, che ci rimane malissimo, ce ne siano altri che parlamentari invece sono che non darebbero alla cosa alcun peso. E non si porrebbero alcuna domanda.

Venuto dal mare...

Ho sempre avuto una passione per le cose che arrivano dal mare e si accumulano sulla spiaggia. C'è tutto un mondo, fatto di pezzi di plastica, rottami, legni, reti da pesca e lenze. Ogni pezzetto potrebbe raccontare una storia, magari vecchia di decenni.