L'8 e il 9 aprile il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, organizza una conferenza cittadina che coinvolgerà le più alte personalità dell'urbanistica e dell'architettura internazionale. Il primo giorno sarà dedicato al riutilizzo delle aree dismesse della città storica e il secondo alle periferie.
Il tema mi interessa molto ed andrò a vedere che aria tira, con la manifesta speranza di ascoltare idee e proposte progettuali e non battibecchi tra archistar. Il rischio è altissimo, ma voglio essere ottimista.
Il programma dettagliato lo trovate qui: http://www.comune.roma.it/was/wps/portal/pcr?menuPage=/&targetPage=/Homepage/Area_Content/Primo_Piano/info-1861302397.jsp
Roma è una città particolare, nella quale le stagioni hanno senso sino ad un certo punto. Può essere inverno a giugno ed estate ad ottobre. Roma è una città spesso pigra, spesso svogliata, con il distacco e l’apatia di chi ne ha viste di ogni colore, e da tanto di quel tempo che gli altri sembrano sempre appena nati. Ogni tanto, come accade ai pachidermi, succede qualcosa per la quale anche a Roma le viene voglia di sgranchirsi, di fare un giro, di provare qualcosa di nuovo lasciandosi portare dalla curiosità. Non sembra esserci un motivo particolare, forse più l’occasione che non lo stimolo, perché siamo pur sempre romani.
In questi mesi sta succedendo questo, qualcosa si sta muovendo. Un po’ a strappi, magari, ma Roma non è più immobile. Complici tanti fattori, alcuni dei quali certo non positivi come una crisi capitata tra capo e collo, c’è stato un piccolo scossone. Molti romani, per ora forse solo degli esploratori ma altri ne verranno, hanno cominciato a guardarsi intorno, a cercare contatti e connessioni, a ragionare su cosa, come e quando almeno virtualmente uscire dalla immobilità. E dalla crisi. Più giovani e non più giovanissimi stanno incominciando a pensare al futuro, in termini di iniziative culturali, sociali, imprenditoriali ed anche di un mix di queste.
Per adesso, il terreno sembra essere quello del digitale, dei social network, dei barcamp, che comunque attraggono da alcuni mesi un numero impensabile di interessati. Presto, e non guasterebbe un po’ di attenzione anche da parte delle istituzioni, ne nascerà qualcosa di solido e duraturo, meno virtuale e più reale. Perché è nella natura dei romani forse più che in altri: dopo un po’ che ci si frequenta online sentiamo il bisogno di incontrarci, fosse anche solo per un caffè ma meglio per una pizza. E possono nascere delle cose, stanno nascendo delle cose.
E a Roma di cose ne possono nascere tante, perché tantissimi sono gli stimoli se solo ci si guarda intorno con gli occhi aperti ed il cervello ben acceso.
[ Publicato su The Hub Roma Blog http://www.hubroma.net ]
Evviva. Dopo una bella giornata trascorsa a Frontiers of Interaction 09 ho trovato una contravvenzione di 78 euro sul parabrezza dello scooter.
Si ammetto la colpa grave: avevo parcheggiato sul marciapiede, ben accostato al muro e subito a ridosso di un grosso palo della luce ceh rendeva comunque impercorribile il marciapiede ad un eventuale handicappato. Non ero di intralcio a nessuno ed avevo parcheggiato li dopo mezz'ora di ricerca di un posto libero ad una distanza ragionevole. Non mi piace dover parcheggiare in quel modo, ma in una città come Roma non c'è spesso alternativa, visto che i parcheggi per le due ruote sono pochi, realizzati in posizioni spesso impossibili ed ancora più spesso occupati in parte o totalmente dalle auto. Trovo che una multa di 78 euro sia una esagerazione comunque. La pagherò, ovviamente, ed è la seconda in sei mesi.
Se ci fossero per le due ruote un numero decente di parcheggi, diciamo almeno 5 posti moto ogni 5 auto (e quindi per un ingombro equivalente ad una sesta auto) i duoruotisti non sarebbero costretti a compiere infrazioni parcheggiando sui marciapiede. Mi sembrerebbe una equo bilanciamento, visto che la maggior parte dei duoruotisti non lo è per scelta ma per necessità. Anche considerando che se anche solo un terzo di quanti si muovono a due ruote decidesse di muoversi in auto Roma rimarrebbe paralizzata.
Domenica 18 aprile, Roma, Piazza del Popolo. Milleseicento panda chiusi in gabbia in attesa di non si sa cosa. Estinzione? deportazione? Accoglienza in una casa amica? No, l'iniziativa del WWF non mi è piaciuta per nulla, proprio no.
Il mio articolo per MY-GREEN:
http://www.my-green.it/2008/articoli/articolo.asp?intarticoloid=304