Ebbene si, lo confesso: non sino al pomeriggio di domenica non sapevo chi fossero i Lost. Per me "Lost" è un telefilm, uno dei miei preferiti, ma che fosse anche il nome di un gruppo musicale lo ignoravo. Per di più italiano. Oddio, da quello che ho sentito suonare, "musicale" è una espressione un po' forte.
Domenica, da FNAC a Roma, ho scoperto della loro esistenza e del fatto che hanno un grosso seguito, almeno a giudicare dalle circa duecento ragazzine urlanti che erano presenti al loro concerto dal vivo, cosa della quale sono rimasto piuttosto impressionato.
Una piacente cinquantacinquenne, che accompagnava la figlia, mi si è rivolta giustificandola con un "beh, in fondo noi facevamo lo stesso con Rita Pavone". Dovevo avere un aspetto tremendo se la signora mi ha accomunato a lei per età, e questo passi (insomma...) ma io fan urlante della Pavone non sono mai stato, ci tengo a sottolinearlo. E non solo per un fatto anagrafico. Per la verità mi piaceva molto Caterina Caselli, ma ero ancora troppo piccolo per avere alcun tipo di pulsione. Ma questo alla signora di domenica non l'ho detto.
Qualche giorno prima di Natale mi sono predisposto anche io alla scrittura della magica letterina. Dal momento che i miei due bimbi avevano redatto con largo anticipo un documento lungo e strutturato, non volevo essere da meno. Se non altro per calmierare un po' le loro esose richieste. Sono rimasto però per quasi una settimana con il foglio bianco.
Per quanto mi sia sforzato, non mi è riuscito di trovare nulla di hi-tech che mi desse quel prurito, quella emozione, quell'attesa che giustifica una generosa strisciata di carta di credito. Sono persino ricorso a PC-Magazine e Wired, nulla.
Continuando a dirmi che non arrendermi a mettere nella lettera pantofole e cravatte, sono andato da FNAC a Porta di Roma, uno dei luoghi dove a parità di tempo trascorso riesco di solito a spendere più soldi, più rapidamente e con maggiore soddisfazione. Nulla mi ha attratto particolarmente, nessun notebook migliore di quelli uso sempre o con qualcosa di innovativo, nessuna periferica che facesse cose straordinarie, insomma un fiasco.
Ne sono uscito sconsolato, con in mano "La mia cucina naturale" di Jamie Oliver. Non esattamente una regalo da geek.