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un blog di Alessandro Nasini

Invendibile campionario da spiaggia

Ero a Fregene in spiaggia la settimana scorsa. Il figlio più piccolo mi aveva regalato da poco una bella macchia di gelato sulla mia camicia bianca incautamente lasciata sul lettino. Un inutile tentativo di smacchiatura "... usa l'acqua minerale..." aveva prodotto un ulteriore disastro. Avrei pagato il doppio o il triplo del suo valore di mercato per una maglietta pulita, visto il progetto di rimanere a cena in spiaggia con amici.

E invece è passato di tutto, venditori senegalesi, marocchini, egiziani, cinesi mi hanno offerto ogni genere di mercanzia: collanine, occhiali, cappeli, parei, sottopiede in misto-cotone, aquiloni, sculture il legno, libri di cucina e fiabe africane, pistole sparabolle, bikini, piante di plastica con uccellino canterino a batteria, sfere multicolori per illuminare cene romantiche, finti rolex, finti omega, finti braccialetti powerqualcosa per curare ogni malattia nota, cerotti magici e - ovviamente - copriletto matrimoniali per quando tornerà il fresco. Una maglietta pulita con un disegnino invece no, nulla da fare.

Ho visto una umanità multirazziale, carica come muli delle proprie paccottiglie, fare avanti e indietro sulla spiaggia per ore senza vendere un solo pezzo dei quintali di roba trasportata. E mi sono domandato, intanto che riprovavo a smacchiare il cioccolato, chi fosse il genio che crea l'invendibile campionario di tanta povera gente.

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